Pescocostanzo, il paese dei fili intrecciati

La storia del borgo di Pescocostanzo abbraccia quella dell’artigianato abruzzese. Nel cuore del Parco Nazionale della Majella, in provincia de L’Aquila, Pescocostanzo regala emozioni legate alla nostalgia dei tempi andati e allo stupore.

by Marianna Colantoni
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Se stai cercando un luogo dove la tradizione si intreccia con la modernità in un abbraccio elegante, allora preparati a scoprire il borgo di Pescocostanzo, noto anche come “il paese dei fili intrecciati” per via delle antiche arti che vi si sono sviluppate e che, ancora oggi qui vivono in un fervido fermento.

Merletti a tombolo, filigrana d’oro, arazzi, ferro battuto, intagli del legno sono elementi caratteristici di questo paesino alle pendici del monte Calvario. In questo posto straordinario, il legame con l’artigianato rivive annualmente nella “Festa degli antichi mestieri” che si tiene annualmente tra la prima e la seconda settimana di settembre, in cui i mestieri ormai patrimonio di pochi tornano a rianimare il centro storico di Pescocostanzo.

In un’epoca in cui tante attività che richiedono passione, talento e tanta maestrìa sono andate perdute, qui rivivono e ci raccontano di un vita semplice, anche faticosa, ma sicuramente più genuina e sana in termini di valori condivisi e da un sano senso di comunità. Durante questa suggestiva rievocazione, non è quindi difficile incontrare l’acquaiolo, la merlettaia, il calzolaio, l’erborista, il pastore, il canestraio il tutto accompagnato da danze popolari, degustazioni enogastronomiche e dal corteo dei figuranti in abiti tradizionali, che rievocano la visita della Marchesa Vittoria Colonna nel borgo di Pescocostanzo nel 1535.

 

Se ami l’arte e l’artigianato locale, non puoi perderti le botteghe di Pescocostanzo. Qui puoi trovare pregiati lavori in ferro battuto, oreficerie artigianali, piccole gallerie d’arte che mostrano fiere opere realizzate in legno e in pietra scolpiti, ceramiche decorate a mano, e tante donne che sui pianerottoli delle loro antiche case, lavorano il tombolo. 

Il Tombolo di Pescocostanzo

Sicuramente una visita la merita Palazzo Fanzago, nella Piazza del Municipio, sede del Museo del Merletto a Tombolo, tradizione secolare di Pescocostanzo. Quella della lavorazione del merletto è una tradizione antica che lega tantissime zone d’Italia particolarmente rinomate per i loro manufatti realizzati con differenti tecniche e motivi decorativi tramandati, di generazione in generazione, nel corso dei secoli. E’ stato proprio l’incontro tra differenti tradizioni produttive a dar vita ad alcune delle più rinomate produzioni italiane, e tra queste si annovera certamente, quella abruzzese di Pescocostanzo. Sono, ormai, trascorse centinaia di anni, infatti, da quando le donne del borgo incastonato nel cuore della Majella, hanno cominciato a lavorare i loro meravigliosi merletti realizzati con la tecnica del tombolo. Con oltre cinque secoli di storia, questa attività, squisitamente artigianale, è divenuta un vero e proprio elemento di identità culturale di questo caratteristico paesino dell’Abruzzo dove, infatti, oltre al già citato museo, è stata fondata anche una scuola dedicata all’insegnamento dell’arte del tombolo che contribuisce a tenere viva la sua lunga tradizione e a promuoverne la conoscenza.

Pescocostanzo e la lavorazione dell’oro

Per le viuzze del centro sono numerose le botteghe ed i locali dove è possibile ammirare monili e gioielli di pregevole manifattura; vere e proprie opere d’arte di maestri orafi, i cui nomi sono rimasti famosi nel tempo come i Del Monaco, Falconio, Del Sole, Pitassi per arrivare alle famiglie Domenicano e De Tollis nel XX secolo, depositarie di un patrimonio secolare di conoscenze. Manufatti  così belli  da essere raccontati dallo stesso D’Annunzio nel Trionfo della Morte.
Il primo registro dell’arte orafa a Pescocostanzo risale al 1748, e da allora la filigrana è custodita come un tesoro locale. La sua lavorazione a mano conferisce ai gioielli una morbidezza e un’unicità senza pari, simile alla pregiata tecnica del tombolo eseguita a mano.

La tradizione della filigrana include anche figure e simboli, come la celebre “presentosa”: un medaglione a forma di stella con due cuori al centro, simbolo d’amore e promessa eterna. Altri esempi sono la “cannatora“, una collana girocollo, e gli orecchini “ciarcèlle” o “sciacquajje“, decorati con motivi floreali e simboli di prosperità.

La tradizione del ferro battuto

L’arte del ferro battuto ha radici antiche nelle terre degli altipiani abruzzesi, praticata sin dall'”Età del Ferro” dalle popolazioni italiche appenniniche che erano in contatto con gli Etruschi e i Piceni.

A Pescocostanzo, questa tradizione artigianale raggiunse il suo apice tra il XV e il XVIII secolo grazie alle compagnie dei maestri Toscani e Lombardi. Questi artigiani, che viaggiavano lungo la via commerciale che collegava Firenze a Napoli passando per L’Aquila e Sulmona, contribuirono alla perfezionamento delle tecniche e portarono il rito battesimale ambrosiano nelle cerimonie celebrare nella Basilica di Santa Maria del Colle. Passeggiando per il borgo, oltre a poter visitare le botteghe dedicate a questa antica arte, noterete come le insegne delle botteghe, le ringhiere delle case in pietra, i lampadari, i cancelli, sono realizzati rigorosamente in ferro battuto.

Vuoi immergerti nell’incanto di Pescocostanzo?
Di seguito ti propongo un soggiorno di tre giorni per assaporare appieno tutto ciò che questo meraviglioso borgo incastonato nella Majella, ha da offrire.

Giorno 1 – Alla scoperta del Borgo Antico
Arrivo a Pescocostanzo e check-in presso un affascinante albergo o struttura extra alberghiera nel cuore del borgo. Dopo esserti sistemat*, inizia la tua avventura esplorando le stradine tortuose e le piazze accoglienti del centro storico. Ammira l’architettura medievale delle chiese e delle dimore storiche, e concediti una pausa per assaggiare le prelibatezze locali in uno dei caratteristici locali e ristoranti. La sera, goditi una passeggiata sotto le stelle per ammirare il borgo illuminato e respirare l’aria fresca di montagna.

Giorno 2 – Immersione nella natura

Dedica la tua seconda giornata a esplorare la natura circostante. Dopo una colazione rigenerante, parti per un’escursione nel Parco Nazionale della Majella. Scegli tra percorsi di trekking – a cavallo o a piedi – di diversa difficoltà e scopri panorami mozzafiato, cascate nascoste e una flora e fauna uniche. Se preferisci un’esperienza più rilassante, opta per una passeggiata nel magico Bosco di Sant’Antonio dove, grazie a delle aree attrezzate è possibile fare un picnic circondati da alberi secolari. Al ritorno a Pescocostanzo, concediti del tempo per rilassarti e rigenerarti presso una delle strutture termali della zona.

Giorno 3: Esperienze autentiche e le botteghe artigianali

Per concludere il tuo soggiorno in bellezza, dedicati a scoprire l’artigianato locale e le tradizioni del borgo. Visita le botteghe degli artigiani del ferro battuto, della filigrana d’oro, della ceramica e del legno intagliato, e lasciati incantare dalla maestria dei loro lavori. Visita il Museo del Tombolo anche e poi pranza in un ristorante tipico e assapora i sapori autentici della cucina abruzzese. Nel pomeriggio, fai un giro per le vie del borgo alla ricerca di souvenir unici e regali speciali da portare a casa.

 

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2 commenti

Nicola Pasquini 26 Aprile 2024 - 08:15

Gent.ma Marianna buongiorno e complimenti, i tuoi conterranei sono e saranno sempre con te.
Nicola

Rispondi
Marianna Colantoni 26 Aprile 2024 - 08:32

Ciao Nicola e grazie mille per il tuo gradito apprezzamento. Con Taste Abruzzo spero di essere quel posto confortevole e piacevole per chi vuole sentirsi a casa anche a tanti chilometri di distanza 😉 e per chi non c’è ancora mai stato, mostrare da quanta bellezza siamo circondati.

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