L’arte del Bocconotto di Castel Frentano

by Laura Ottaviantonio
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Il Bocconotto avrebbe, presumibilmente, voluto essere ‘un dolce in un boccone’, o almeno è questo a cui sembra alludere il suo nome.

Vero è che la sua bontà particolare, ha portato la tradizione a cedere in favore di una dimensione più generosa, per qualche ‘boccone’ in più.

Si tratta di un dolce molto antico: la presenza del cioccolato e del caffè consentono di far risalire la sua origine al Settecento, periodo in cui cominciò in Abruzzo l’importazione proprio di questi due prodotti caratteristici del ripieno.

Quanto alla sua provenienza, la località che ancora oggi ne vanta orgogliosamente i natali è Castel Frentano, un grazioso paese vicino Lanciano, nella provincia di Chieti, ma certamente la sua fama lo rende facilmente reperibile in tutte le pasticcerie e bar dell’Abruzzo.

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Si tratta di un pasticcino dalla forma tipicamente riconoscibile, molto simile a quella di una crostatina profonda e perfettamente sigillata in superficie: ma la particolarità della consistenza è tutta nella frolla, che anche in questo caso, esattamente come in tutti i dolci abruzzesi, è priva di burro.

L’olio extravergine d’oliva, infatti, è protagonista indiscusso ancora una volta nell’arte dolciaria abruzzese e il bocconotto non ne è escluso. Ma la morbidezza dell’impasto, è tutta riposta nell’uso esclusivo dei rossi d’uovo a cui è dovuta la facile lavorabilità di una ‘frolla’ dalla consistenza ‘fondente’ pari a quella del ripieno.

Proprio il perfetto gioco di equilibri tra guscio e ripieno rendono il Bocconotto un raro patrimonio culturale difficilmente riproducibile, se non si è a conoscenza di tutte le accortezze del caso. A questo proposito è possibile verificare la particolarità del procedimento, che richiede di lavorare l’impasto aggiungendo la farina a occhio, guardando un video che racconta molto bene ‘L’arte del Bocconotto’.

La visione del video ‘Sull’arte del Bocconotto di Castel Frentano” può rendere facile capire il procedimento con cui inglobare la farina direttamente sulla spianatoia.

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Bocconotto di Castel Frentano

Laura Ottaviantonio

Ingredienti
  

Per la frolla

  • 300 gr di farina di tipo 1 Frasinese
  • 4 Rossi
  • 100 g zucchero
  • 50 ml olio evo
  • 1 cucchiaino liquore
  • 1/4 limone grattugiato

Per il ripieno

  • 300 ml di acqua
  • 100 g di zucchero
  • 100 g di cioccolato
  • 100 g di mandorle tostate e tritate
  • Aroma di cannella
  • 1/2 cucchiaino di caffè in polvere
  • 2 Rossi d'uovo

Istruzioni
 

  • Si fanno bollire i 300 ml  di acqua, con i 100 g di zucchero e si fa sciroppare il tutto; a
  • questo punto si aggiungono il cioccolato, le mandorle tostate, la cannella e il caffè in polvere.
  • Quando si raffredda il tutto, si aggiungono i 2 rossi d'uovo e si sbollenta.
  • Per la pasta frolla si aggiungeranno i rossi d'uovo montati con lo zucchero; in precedenza
  • si sarà montato 1/4 bianco d'uovo a neve: inoltre si saranno mischiati, con l'olio, le bucce
  • dei limoni grattugiate e la farina necessaria;
  • quindi bisogna ungere con l'olio o con burro le pareti interne delle formette, entro le quali si
  • metterà della pasta frolla, che deve aderire, in uno strato sottile, alle pareti delle formette;
  • in questa sottile camicia di pasta frolla, di ogni formetta, bisogna versare il ripieno di
  • cioccolato e mandorle tritate;
  • compiuta questa operazione, bisogna coprire ogni formetta con un dischetto di pasta
  • frolla, che faccia da coperchio del bocconotto;
  • ora resta solo da infornare le formette ripiene nel forno a 180 gradi;
  • dopo la cottura, avranno assunto un colore ambrato; quando i bocconotti si raffreddano, si
  • estraggono dalle formette, si allineano sui vassoi e si ricoprono di un fitto strato di
  • zucchero a velo.

Note

Ricetta rimodulata per 10 bocconotti, stampo medio piccolo (ricetta tratta dal sito ufficiale
del Comune di Castel Frentano).
Hai provato questa ricetta?Facci sapere come è!

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6 commenti

Lisa 12 Maggio 2015 - 11:01

Bellissima ricetta che non conoscevo, spero un giorno di riuscire ad assaggiarli per ora mi accontento e me li gusto su questo post!
Compliementi! 😉

Rispondi
Lorella 15 Novembre 2016 - 18:27

Nella spiegazione della ricetta dai molte cose per scontato: quando dici di sciroppare l’acqua con lo zucchero che significa?
Poi dici di aggiungere i tuorli e sbollentare ? Cosa vuol dire? Devo ribollire?
Tra gli ingredienti non c’è il bianco d’uovo di cui parli nel procedimento. E poi, a quanto ammonta un quarto di bianco????
Inoltre, dici di mettere in forno a 180 gradi tralasciando il tempo di cottura.
Le ricette non devono avere solo belle foto, ma, soprattutto, essere chiare.
Ciao
Lorella.

Rispondi
Laura 16 Novembre 2016 - 15:14

Lorella, la ricetta proposta è la stessa di quella messa a disposizione sul sito di Castel Frentano (località di provenienza del Bocconotto abruzzese): infatti se avrai voglia di verificare quanto dico noterai che la terminologia utilizzata per indicare ingredienti e passaggi di esecuzione della ricetta sono gli stessi.
Ti lascio il link di seguito http://www.comunedicastelfrentano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=89, che dovrai copia e incollare esattamente così come appare.
Il mio impegno è stato quello di fornire una rielaborazione dei quantitativi, che nell’originale in effetti potevano essere notevoli, per evitare di mettere la disposizione del lettore una ricetta che prevedeva ben 100 bocconotti. E questo credo possa spiegare, nel mio caso, il tentativo di suggerire una ridotta quantità di albume, pari ad 1/4 (la mia ricetta era tarata su 10 bocconotti).
Ad ogni modo se hai bisogno di un’indicazione in merito, io ti consiglierei di montarlo giusto il tempo che si formino delle bolle in superficie: con questo procedimento ti sarà possibile rompere il legame particolare che rende uniforme l’albume, mentre per la sua esatta ripartizione puoi utilizzare un misurino da latte con cui potrai misurare più facilmente il quantitativo da dosare.
Quanto ai rossi d’uovo, all’interno dello sciroppo, non avrai bisogno di portare nuovamente lo sciroppo ad ebollizione grazie al fatto che un uovo in genere cuoce a 82°C.
Immagino che con l’espressione ‘sciroppare’ i proprietari della ricetta, intendessero semplicemente dire di portare a ebollizione acqua e zucchero, che è esattamente quello che ho fatto io quanto ho provato a realizzare la ricetta.
La ricetta può sembrare poco chiara, come spesso capita a tutte quelle ricette antiche per le quali si andava ad occhio. Ecco perché riuscire nell’esecuzione, interpretando la particolarità proprio di questa ricetta, per me è stata una bella soddisfazione.
Mi fa piacere ti piacciano le foto, meno la vis polemica del tuo monito.
Buon bocconotto a te!

Rispondi
paola 13 Dicembre 2016 - 21:22

Saluti a tutti. Chiedo scusa ma anche io nn ci ho capito molto con il procedimento indicato . Poiché lei ha gia realizzato con successo i dolcini, potrebbe gentilmente riepilogare il procedimento dell impasto? Grazie davvero saluti paola

Rispondi
Laura 14 Dicembre 2016 - 18:52

Ciao Paola! Felice di aiutarti!Allora se la tua incertezza è relativa all’impasto della frolla ecco come devi fare: monta le uova con lo zucchero, non appena questo composto sarà spumoso aggiungi nella dose indicata un po’ di albume montato a neve, poi l’olio, il liquore e buccia grattugiata di limone. A questo punto avrai un composto ancora liquido a cui non rimane che aggiungere la farina: per fare quest’ultima operazione dovrai passare su una spianatoia su cui avrai già disposto un po’ di farina. Verserai il composto con le uova e con un apposito tarocco comincerai a lavorare la parte più liquida con la farina a disposizione fino a raggiungere una consistenza liscia e setosa, non troppo dura però. Per questo passaggio capirai meglio guardando questo video https://www.youtube.com/watch?v=c4UfSqtj1mw.
Fammi sapere se hai ancora dei dubbi e ti assisterò volentieri!:-)

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