La Valle del Tirino e le fettuccine di farro e grano saraceno con gamberi di fiume

by Marianna Colantoni
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C’è una valle che pulsa nel cuore verde dell’Abruzzo montano costellato di antichi borghi e attraversata da uno dei fiumi più puliti e limpidi d’Italia: il Tirino.

La Valle del Tirino è una ricchezza tutta da scoprire. I suoi colori predominanti sono il blu e il turchese del fiume Tirino, che dà ai visitatori la possibilità di essere navigato in canoa. E ancora, il verde nella bella stagione e i colori cangianti del foliage autunnale delle campagne e dei boschi in cui potersi immergere a piedi, in mountain bike  o a cavallo.

foto credits Samuele Bucci

Il fascino dei borghi medievali, delle chiese, dei castelli, dei monasteri vi lasceranno senza fiato. E in ultimo, ma non per questo meno importante, gli odori e i sapori dei prodotti tipici  da degustare accompagnati da un buon bicchiere di vino o di una fresca birra artigianale, sono le costanti che mai mancheranno in una qualsiasi tappa qui in Abruzzo.

IL FIUME TIRINO E I SUOI SAPORI

Come detto in apertura, il Tirino è definito uno dei fiumi più belli e puliti d’Italia ed è certamente l’elemento principe dell’intera Vallata.

Tre sono le principali sorgenti che lo alimentano: il Lago, Presciano e Capo d’Acqua e sono loro che ne hanno caratterizzato il nome che deriva dal greco “Tritano” che sta a significare per l’esattezza triplice sorgente. Le aree interessate dalle sorgenti ricadono all’interno del territorio dell’antico borgo di Capestrano, noto per il ritrovamento del famoso Guerriero di Capestrano, il cui nome per diversi teorici, sembri derivi da “Caput trium amnium” ossia a capo delle tre sorgenti.

Questo suggestivo e singolare corso d’acqua, oltre che per le sue acque pulite e cristalline, è caratterizzato da un letto che risulta fittamente popolato da tappeti di sedano d’acqua che, proprio grazie alla limpidezza delle sue acque, realizza la fotosintesi clorofilliana all’interno del corso idrico stesso.

Pensate che in passato, la stessa pianta veniva utilizzata sia come alimento per le comunità locali che come foraggio per il bestiame.

Grazie alla bassa temperatura del fiume e all’abbondante ossigenazione, la fauna ittica che invece oggi popola il fiume è la trota, e la trota fario come specie autoctona.

Un altro abitante molto speciale del fiume Tirino è l’Astro potamobius pallipes ovvero il gambero di fiume che un tempo popolava riccamente il letto del fiume mentre oggi si conserva in piccoli nuclei, confinati in alcune aree dell’asta fluviale, protetta dai vincoli del Parco Nazionale del Gran Sasso e dalle direttive delle ZPS (zone a protezione speciale).

Ed è proprio il gambero di fiume del Tirino ad aver suscitato in noi curiosità.

Così l’altro giorno, di ritorno da Pescocostanzo, altro meraviglioso e prezioso borgo di montagna di cui poi parleremo in un post ad hoc, abbiamo fatto un pit stop a Bussi sul Tirino e siamo andati a trovare Alberto, della famiglia Di Carlo che dal 1936 gestisce e cura l’allevamento di trote e gamberi di fiume.

Progetto senza titolo 1

Alberto allevamento gamberi

Così, curiosi di sapere e anche di provare la ricetta tradizionale del posto, grazie a Bice, la sorella di Alberto, abbiamo scoperto il segreto che rende tanto speciale la chitarra ai gamberi di fiume del Tirino, ovvero la “ricotta di gamberi“, ma ahinoi non possiamo divulgarla perché è gelosamente conservata e regolarmente registrata. Ma ormai eravamo lì, ed eravamo seriamente intenzionati a portarci un po’ di Tirino a casa.

Ed è così che è nata la ricetta delle tagliatelle di farro e grano saraceno con gamberi di fiume.

Fettuccine di farro

La ricetta richiede un po’ di passaggi, ma non è affatto di difficile esecuzione. Inoltre, per esaltare il sapore dei gamberi di fiume come condimento per la pasta, è necessario preparare una bisque con le teste dei gamberi. In più noi abbiamo preparato i gamberi interi in padella con le erbe aromatiche. Questi ultimi possono essere gustati da soli o possono accompagnare la pasta.

Noi, li abbiamo preparati entrambi, come? Ve lo raccontiamo qui di seguito.

Gamberi del Tirino erbe aromatiche

Fettuccine di farro e grano saraceno ai gamberi di fiume

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Porzioni 4 persone

Ingredienti
  

Per le fettuccine

  • 150 gr di farina di farro
  • 150 gr di farina di grano saraceno
  • 3 uova medie
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine
  • sale

Per i gamberi di fiume alle erbe aromatiche

  • 10 gamberi di fiume
  • 1 piccolo mazzetto di maggiorana
  • 3 rametti di origano fresco
  • 3 rametti di basilico fresco
  • 4 ciuffi di prezzemolo
  • q.b. olio di oliva extra vergine
  • 2 spicchi di aglio rosso di Sulmona
  • 1/2 bicchiere di vino bianco Trebbiano d'Abruzzo
  • sale e pepe

Per la bisque

  • 400 gr di teste gamberi di fiume
  • 1 l di brodo vegetale
  • 6 pomodorini ciliegino
  • 1 spicchio di aglio rosso di Sulmona

Per condire la pasta

  • 10 code di gambero di fiume sgusciate
  • 2 foglie di alloro
  • la bisque precedentemente preparata

Istruzioni
 

Prepariamo le fettuccine

  • Disporre a fontana su una spianatoia le due farine miscelate e al centro rompere le uova, salare e aggiungere 1 filo di olio per rendere più elastica la pasta. Lo stesso procedimento vale se state utilizzando una planetaria.
  • Lavorare l'impasto finche non risulterà liscio e poi farlo riposare per circa mezz'ora.
  • Passato questo tempo, lavorare la pasta con l'apposita macchina per realizzare le tagliatelle.

Prepariamo la bisque

  • Iniziamo con il preparare il brodo vegetale mettendo a bollire in una pentola 1 carota, mezza cipolle e 1 costa di sedano.
  • Prendere i gamberi, esclusi quelli da aromatizzare alle erbe, e sbollentarli per circa 5/6 minuti in acqua con le foglie di alloro. Questo procedimento, ci aiuterà a pulire con più facilità le code dei gamberi.
  • Separare le teste dalle code e mettere da parte quest'ultime che dovremo sgusciare per poi utilizzarle nel condimento.
  • In una padella mettiamo l'olio con uno spicchio di aglio e, a piacimento, del peperoncino fresco, quando vediamo che l'aglio si è dorato, toglierlo dalla padella e aggiungere le teste di gambero. Cuocere per 5 minuti a fuoco vivo con un coperchio, dopo di che sfumare con il brodo vegetale che porteremo a bollore e faremo cuocere per abbondanti 10 minuti.
  • Teniamo presente che più facciamo bollire le teste, più intenso sarà il sapore del gambero, quindi regolatevi a vostro gusto personale.
  • Fatto questo passaggio, filtrare il liquido aiutandoci con un colino e con un cucchiaio di legno, strizzare le teste per catturarne tutti i succhi. Mettere da parte.

Prepariamo i gamberi alle erbe aromatiche

  • In una padella mettere l'olio, le erbe aromatiche, l'aglio e i gamberi interi. Vedremo che i gamberi inizieranno a cambiare colore diventando rossi.
  • Quando il tutto inizierà a sfrigolare, sfumare con il vino bianco. Lasciare evaporare e mettere da parte.

Prepariamo la pasta e il condimento

  • Far bollire una pentola d'acqua. Nel frattempo, in una padella mettiamo l'olio, l'aglio e le code dei gamberi che abbiamo precedentemente sgusciato. Facciamole rosolare davvero pochissimi minuti, ovvero il tempo che le code iniziano ad arrotolarsi su se stesse e a colorarsi di rosa sono pronte. Questo per evitare che cuocciano troppo altrimenti diventano gommose. Mettiamole da parte ma lasciamo il fondo di cottura nella padella.
  • A questo punto prendiamo i pomodorini, dividiamoli in 4 parti e mettiamoli a cuocere nella stessa padella in cui abbiamo appena cotto le code dei gamberi dove abbiamo lasciato il loro fondo di cottura. Cuociamo i pomodorini per il tempo necessario a farne uscire i succhi e aggiungiamo un mestolo di bisque da far ridurre.
  • Nel frattempo cuociamo la pasta che sarà pronta dopo circa 4 minuti, scolarla e condirla direttamente nella padella e aggiungere anche le code che avevamo messo da parte.
  • Impiattare e servire accompagnando la pasta con i gamberi aromatizzati alle erbe aromatiche.

Note

Nel caso in cui voleste utilizzare della pasta secca, vi consigliamo di termnarne la cottura nella padella in cui avrete cotto le code dei gamberi insieme alla bisque. 
Questo procedimento, rende il sapore del fiume più intenso.
Hai provato questa ricetta?Facci sapere come è!

Allevamento Gamberi del Tirino01

 

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2 commenti

Tasso antonio 11 Maggio 2021 - 05:34

Bravissima per davvero… dettagliata con piacere.. complimenti

Rispondi
Marianna Colantoni 11 Maggio 2021 - 14:20

Grazie infinite Antonio, sono felicissima che ti sia piaciuta così tanto 🙂

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