L’Abruzzo dei castelli, delle fortezze e delle torri medievali

Castelli, fortezze e torri medievali sono diventati una delle principali attrazioni d'Abruzzo. Scopriamo il perché

by Marianna Colantoni
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L’Abruzzo, è sicuramente noto per essere una delle regione più verdi d’Europa, tanto che quasi metà del suo territorio è coperto da foreste, parchi nazionali e riserve naturali. Ebbene, in questo scenario da fiaba sono immerse alcune gemme nascoste e sconosciute ai più: castelli, torri medievali e fortezze. Queste ultime, nel tempo, sono diventate un punto di riferimento imprescindibile per storici, studiosi e appassionati che arrivano da tutto il mondo, diventando così anche una delle principali attrazioni della regione.

Taste Abruzzo, grazie alla partnership con la Fondazione Carispaq propone diversi tour e visite guidate per andare alla scoperta di queste meraviglie per lo più concentrate nella provincia dell’Aquila. Molte sono a titolo gratuito proprio perché sostenute dalla Fondazione Carispaq.

Curiosi di saperne di più? Alla fine dell’articolo trovi le esperienze che puoi prenotare direttamente, ma prima, ti racconto i castelli, le fortezze e le torri medievali che non puoi non vedere se decidi di venire in Abruzzo.

ROCCA CALASCIO

rocca calascio hd

Rocca Calascio è sicuramente il castello medioevale più famoso d’Abruzzo, oltre che il più alto in Italia – si trova a quota 1.460 mdlm – citato anche dal National Geographic tra i 10 castelli più belli al mondo, e set di numerose pellicole cinematografiche anche di fama internazionale. 

Situata a circa tre chilometri dal comune Calascio, Rocca Calascio ospita una fortezza che è stata costruita intorno al XII secolo in una posizione strategica che consentiva di controllare le vallate abruzzesi. Questo luogo, infatti, era un cruciale punto d’osservazione militare che permetteva di avvistare eventuali attacchi nemici ed era in comunicazione anche con le altre torri d’avvistamento della zona. 

Da qui la Rocca offre una vista mozzafiato che ruota a 360° passando per il Gran Sasso d’Italia, la Piana di Navelli e la Valle del Tirino. La sua struggente bellezza ne ha fatto un punto di riferimento per le riprese di film medievali tra cui Ladyhawke” di Richard Donner, “Il nome della rosa” di Jean-Jacques Annaud e “Il viaggio della sposa” di Sergio Rubini.

Dal borgo di Calascio, si sale in auto o a piedi, e in estate c’è il servizio navetta per evitare intasamenti, siamo pur sempre su una strada di montagna.

Dopo aver esplorato la Rocca, vi consigliamo di tornare in paese per rilassarvi in alcuni dei locali presenti in zona.

Un modo divertente e rilassante di visitare la Rocca di Calascio, e più in generale i borghi della Terre della Baronia di Carapelle, è il trekking someggiato, ovvero con gli asini. Super consigliato per le famiglie con bambini piccoli, che possono montare l’asinello, e genitori amanti del trekking.

CASTELLO CALDORA – CANTELMO

castello caldora pacentro

Con tre maestose torri che dominano la Valle Peligna, il Castello Caldora a Pacentro (AQ) faceva parte di un vasto sistema di difesa militare. Un sistema che comprendeva altri sei castelli, tra cui quelli di Anversa e di Roccascale.

Il castello Caldora o castello Cantelmo è il più antico d’Abruzzo in quanto menzionato per la prima volta nell’anno 951 d.C. Verso la fine del XIV sec. termina la costruzione delle tre torri interne, mentre quella dei bastioni cilindrici angolari nel ‘500.

Il castello è appartenuto ai Caldora nel XIV sec. per poi passare agli Orsini, ai Colonna e infine a Matteo Barberini. Nel 1957 è divenuto proprietà del comune di Pacentro. Dopo numerosi restauri, parte del castello oggi è visitabile con la possibilità di accesso a una delle torri da dove si gode del bel panorama sulla Valle Peligna. 

CASTELLO PICCOLOMINI DI CAPESTRANO

castello piccolomini capestrano 010

Il castello Piccolomini di Capestrano rappresenta uno dei complessi fortificati più interessanti d’Abruzzo. Dall’alto delle sue mura si può godere del panorama meravigliosamente suggestivo della Valle del Tirino circondata dai monti. L’edificio residenziale quattrocentesco (1485), attualmente sede del Municipio, ingloba i resti di una preesistente fortificazione medievale di cui si conserva l’imponente torre prismatica che domina in altezza il resto della costruzione. 

Il cortile interno, di grande bellezza, è occupato al centro da un pozzo quattrocentesco in marmo, fiancheggiato da colonne con capitelli fogliati. Una bella scalinata in pietra consente l’accesso ai piani superiori. All’interno, completamente ristrutturato i due pregevoli saloni sono divenuti oggi centro di attività sociali.

Sorge al centro del paese, nella parte più alta con la facciata rivolta verso il centro abitato. All’interno del cortile sono conservati dei monoliti dal peso di circa tre tonnellate con la superficie scolpita con un disegno a forma di H collegato ad una piccola vasca che, a prima vista, sembra raffigurare un uomo a braccia aperte. Per mezzo secolo ci si è interrogati sull’origine e sulla funzione di questi misteriosi manufatti che sono stati trovati unicamente nel territorio abitato nel primo millennio a.C. dal popolo italico dei Vestini Cismontani.

Visibile è lo stemma della famiglia Piccolomini, che lo ebbe in dono nel 1463 da re Ferdinando e lo conservò fino al 1579.

Nell’atrio d’ingresso una riproduzione del Guerriero, fiero “padrone di casa”, accoglie gli ospiti. Alle sue spalle una chicca per nostalgici e appassionati del mondo militare: un piccolo museo militare dedicato alle due grandi guerre. 

CASTELLO PICCOLOMINI DI CELANO

castello celanoI lavori si costruzione del castello Piccolomini di Celano iniziarono intorno al 1392 per volontà di Pietro Berardi, conte di Celano, e proseguirono fino al 1463 quando Antonio Todeschini-Piccolomini, nipote di papa Pio II, portò a termine la monumentale opera.

Edificato inizialmente come struttura difensiva e trasformato in seguito in nobile residenza, il fascino del Castello di Celano consiste nella fusione di forti elementi medievali e rinascimentali.

Dopo i Piccolomini il castello passò nelle mani di diverse famiglie nobiliari fino al 1938, quando venne espropriato dallo Stato per pubblica utilità e dichiarato Monumento Nazionale. Nel 1915 un terribile terremoto distrusse gran parte del castello, ma straordinari interventi di restauro gli riconsegnarono il suo originale splendore. 

Il monumento è sede del Museo d’Arte Sacra della Marsica e della Collezione Torlonia di Antichità del Fucino

La Collezione Torlonia, acquistata dallo Stato nel 1994, conserva 184 oggetti e 344 monete di bronzo romane; tutte le opere in esposizione vennero alla luce nell’area del Fucino durante il prosciugamento del lago nella seconda metà del 1800, ad opera di Alessandro Torlonia. 

Ti ho incuriosito? Bene!

Perché scrollando verso il basso, trovi tutti i tour e le visite guidate che ti porteranno alla scoperta di questi meravigliosi pezzi di storia.

N.B. Attività promosse dalla Fondazione Carispaq, perciò la prenotazione è obbligatoria e a titolo gratuito.

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